martedì 17 gennaio 2012

Un passo piccolo per l'uomo ma grande per l'umanità

Un mese intero per fare due passi, appena un metro fra il frigorifero e il televisore. Mi sono alzato in piedi, gli occhi rivolti allo schermo, c'era il telecomando sul tavolino, ad altezza di mano, e ho deciso che non valeva la pena rimettermi a quattro zampe e poi rialzarmi. E così, senza pensarci poi tanto, ho deciso - scusate il gioco di parole - 'su due piedi' di camminare: due passi, il primo che prende il peso del corpo e che subito dopo lo cede all'altro, e quest'ultimo che ne trattiene la spinta, incerto mentre ondeggia avanti e indietro finché non torna in soccorso l'altro: un gioco di causa, effetto e aiuto; un mare inizialmente calmo, turbato da un sassolino gettato a caso e subito dopo ammansito dalla piccola diga di una mano.
Un passo che è piccolo per l'uomo me che è grande per l'umanità: un bambino che per fare un metro ci ha messo un mese, da quando per la prima volta si è tenuto in piedi da solo, e uomini che per tutta la loro storia hanno corso da qui a lì e che qualche volta si sono spinti fino alla luna. 
Relatività della grandezza e della fatica:  v = s/t  g = s/t x f

1 commento:

  1. Permesso? Ciao.
    Ho un figlio dodicenne e leggere i tuoi post mi fa rivivere le emozioni che ho provato nei primi anni di vita del pargolo.
    Credevo di non riuscire a ripescarle e invece...Grazie di cuore.

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