giovedì 29 settembre 2011

Il giovane gambero

Adesso comincio a gattonare, ma all'indietro, come un (classico) gambero e non come il protagonista, poco ortodosso, della storia che segue e che papà mi ha raccontato. Una cosa però ci accomuna, a me e al crostaceo, ed è il fatto di andare controcorrente...Ciascuno di noi deve trovare, come può, la propria strada nella vita.

Un giovane gambero pensò: "Perché nella mia famiglia tutti camminano all’indietro? Voglio imparare a camminare in avanti, come le rane, e mi caschi la coda se non ci riesco".
Cominciò ad esercitarsi di nascosto, tra i sassi del ruscello natio, e i primi giorni l’impresa gli costava moltissima fatica. Urtava dappertutto, si ammaccava la corazza e si schiacciava una zampa con l’altra. Ma un po’ alla volta le cose andarono meglio, perché tutto si può imparare, se si vuole.
Quando fu ben sicuro di sé, si presentò alla sua famiglia e disse:
- State a vedere.
E fece una magnifica corsetta in avanti.
- Figlio mio, - scoppiò a piangere la madre,- ti ha dato di volta il cervello? Torna in te, cammina come tuo padre e tua madre ti hanno insegnato, cammina come i tuoi fratelli che ti vogliono tanto bene.
I suoi fratelli però non facevano che sghignazzare.
Il padre lo stette a guardare severamente per un pezzo, poi disse: - Basta così. Se vuoi restare con noi, cammina come gli altri gamberi. Se vuoi fare di testa tua, il ruscello è grande: vattene e non tornare più indietro.
Il bravo gamberetto voleva bene ai suoi, ma era troppo sicuro di essere nel giusto per avere dei dubbi: abbracciò la madre, salutò il padre e i fratelli e si avviò per il mondo.
Il suo passaggio destò subito la sorpresa di un crocchio di rane che da brave comari si erano radunate a far quattro chiacchiere intorno a una foglia di ninfea.
- Il mondo va a rovescio,- disse una rana, - guardate quel gambero e datemi torto, se potete.
- Non c’è più rispetto, - disse un’altra rana.
- Ohibò, ohibò, - disse una terza.
Ma il gamberetto proseguì diritto, è proprio il caso di dirlo, per la sua strada. A un certo punto si sentì chiamare da un vecchio gamberone dall’espressione malinconica che se ne stava tutto solo accanto a un sasso.
- Buon giorno, - disse il giovane gambero.
Il vecchio lo osservò a lungo, poi disse: - Cosa credi di fare? Anch’io, quando ero giovane, pensavo di insegnare ai gamberi a camminare in avanti. Ed ecco che cosa ci ho guadagnato: vivo tutto solo, e la gente si mozzerebbe la lingua piuttosto che rivolgermi la parola. Fin che sei in tempo, da’ retta a me: rassegnati a fare come gli altri e un giorno mi ringrazierai del consiglio.
Il giovane gambero non sapeva cosa rispondere e stette zitto. Ma dentro di sé pensava: "Ho ragione io".
E salutato gentilmente il vecchio riprese fieramente il suo cammino.
Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo? Noi non lo sappiamo, perché sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno. Possiamo solo augurargli, di tutto cuore: - Buon viaggio!

[Gianni Rodari, Favole al telefono, Einaudi, Torino 1983, pp.48-49]

3 commenti:

  1. Paciocco,in avanti o all'indietro, comunque: guarda dove vai! Ché non farsi male è una della cose essenziali quando ci si muove. Buona esplorazione, baciotti.
    A pensarci si vede dall'espressione che hai sotto quel cappellino che sei uno tosto. Bene, bene, ti tornerà utile.

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  2. Buon inizio, piccolino! Vedrai che bello, pian piano imparare a raggiungere da solo ciò che vuoi! Mamma e papà dovranno avere cento occhi ma saranno contenti, orgogliosi, entusiasti insieme a te di tutti i tuoi traguardi. Coticò ha qualche mese più di te e ha imparato il gioco dello "scappare": striscia velocissimo e ride, si volta, aspetta che lo si ricorra...

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  3. Siamo fatti così, come il giovane gambero: non si può non cambiare punto di vista, anche a costo di rimetterci affetti e relazioni.
    Questa favola mi ricorda un'altro racconto scritto da Richard Bach - Il gabbiano Jonathan Livingston.
    Angelo Peroni e Guido Petter sono autori di un libro che presenta e commenta il diario di Angelo adolescente, che non può che essere il giovane gambero della favola. Il libro è di A. Peroni, G. Petter; Adolescenti particolari, analisi psicologica del diario di un adolescente impegnato; Erickson

    Luca
    Venezia Mestre

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