giovedì 20 gennaio 2011

Tempus fugit

Questa storia del tempo è una loro invenzione: un modo, dei grandi, per sistemare le cose. Per dare un ordine cronologico agli avvenimenti, per scandire e avere sotto controllo ogni momento della vita. Per me, invece, il tempo non esiste, non ha alcun valore: non passa, non cessa e non fugge.
Io non direi mai frasi come "non vedo l'ora" o "vorrei che durasse di più" o "quando" o "fra quanto" o "nel frattempo". Per me non esiste né il prima, né il durante e né il dopo, ma esisto Io soltanto, con le mie necessità del momento, hic et nunc, qui e adesso: ho fame e voglio mangiare subito; ho sonno e mi addormento all'istante; ho mal di pancia e urlo. Non c'è altro, per quanto mi riguarda, che il mio bisogno e l'appagamento di esso.
Invece questi vogliono continuamente 'categorizzarmi', secondo schemi temporali che, di volta in volta, sfociano nell'universalità di una regola a cui dovrei adattarmi o, viceversa, nella particolarità di me come individuo che stabilisce norme generali e un canone inedito.
Io sono e resto un individuo con esigenze particolari e del momento: ho fame ora e avevo fame tre ore fa. Ma non è detto che avrò di nuovo fame fra altre tre ore. E non è affatto scontato che prossimamente vorrò bere la stessa quantità di latte della poppata precedente. 
Le tabelle che dicono che dovrei mangiare all'incirca ogni 3 ore e che in questo periodo della mia vita dovrei assumere 110 mg di latte a pasto e che il mio peso dovrebbe aumentare di 150 gr alla settimana, non le condivido e non le approvo. Si tratta di stime medie che non prendono in considerazione le mie esigenze e le mie difficoltà, i miei malesseri e i miei stati d'ansia. Né comprendo deduzioni universali come "ora mangia ogni 2 ore" oppure "adesso assume 130 ml di latte a poppata" soltanto perché le ultime tre volte mi è capitato di fare così.     
Il tempo fugge per tutti tranne che per me e voi lasciatemi dove sono: non stabilite un modello con i miei ritmi, non applicate standard, non adeguatemi a linee generali, a linee guida e nemmeno ai consigli, alle opinioni e alle esperienze degli altri.

1 commento:

  1. Il tuo pulcino penserebbe esattamente ciò che hai scritto!!!!
    Siamo noi adulti a doverci adattare ai nostri piccoli e non viceversa.
    Io, per quanto ho potuto,ho sempre cercato di seguire le esigenze dei miei pargoli...senza ascoltare niente e nessuno!!!
    Aveano fame? pronto il mio latte, avevano sonno? subito a nanna.
    Lì avrò viziati? forse, non so.
    Ma cosa c'é di più bello ?

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