Io non sono nato una volta soltanto, tre mesi fa. Io nasco e rinasco ogni giorno e ogni ora, ogni volta che mi sveglio. Tutte le volte che sorrido, e questo è ovvio. Ma anche tutte le volte che piango, che piango forte, che piango ancora più forte di quella volta lì, tre mesi fa, il giorno del mio primo pianto.
Ogni volta che piango vado incontro alla vita, a questa vita tremendamente già dolorosa e talmente meravigliosa. Ogni volta che piango e che incontro gli occhi di chi mi sta guardando e non capisce, io rinasco e so, invece, che c'è poco da capire.
So bene che c'è tanto, ancora tanto di cui stupirsi.
So bene che c'è tanto, ancora tanto di cui stupirsi.
E mi basta questa sola certezza senza alcuna verità. Mi basta il brivido che avverto quando esco dall'acqua, dopo aver fatto il bagno, e che mi fa gridare. Mi basta il morso della fame e quello del sonno.
Per rinascere mi bastano questi soffitti cangianti, quando mi sposto da una stanza all'altra. I colori che mutano quando qualcuno muove la tenda. E i cieli sopra di me, ogni istante diversi e non troppo lontani, tutte le volte che esco di casa. E le ombre e le luci, nell'aria ancora fresca e che filtrano fra le foglie degli alberi.
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